Lo stato attuale

Allo stato attuale, la pieve deve essere bonificata dai gravi fenomeni di umidità da risalita capillare nelle strutture architettoniche per poter considerare risolto il problema dell’inquinamento da sali deliquescenti sulle pitture. Al momento dell’intervento di restauro del 1997, gli intonaci antichi e le pitture erano letteralmente fondate su un terreno costantemente alimentato da acqua e da umidità di risalita capillare le pitture erano inondate di sali solubili, notoriamente dannosi perché sgretolano il colore fino alla perdita totale dell’immagine.

Affreschi navata centrale Pieve di Santa Maria Maddalena a SietinaOggi queste pitture, seppur in discrete condizioni conservative anche grazie ai materiali di restauro impiegati del tutto simili a quelli originali, mostrano nuovamente il manifestarsi della cristallizzazione salina, limitatamente alle zone intorno alle stuccature interne (di restauro) e in corrispondenza delle parti inferiori delle pareti e dei pilastri.

Per questo motivo ci auspichiamo la messa a punto di un piano di manutenzione programmata e di controllo delle opere, che consista in poche ma efficaci e costanti azioni nel tempo: un’indagine autoptica periodica della superficie pittorica; il controllo dei fattori ambientali e microclimatici dell’edificio; la messa a punto di un diverso e generale sistema di confluenza delle acque meteoriche o di deumidificazione delle murature contro l’umidità di risalita capillare; il controllo e l’efficienza dei sistemi di smaltimento delle acque pluviali provenienti dal letto stradale a sinistra della chiesa e dal cosiddetto parco della rimembranza antistante la pieve.


L’associazione Pieve a Sietina ringrazia la Dott.ssa Paola Ilaria Mariotti per aver curato questa sezione del sito.

Paola Ilaria Mariotti è attualmente conservatore restauratore presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, istituto centrale del Ministero MiBACT, in passato ha lavorato per 16 anni come libero professionista per la Soprintendenza BSAE di Arezzo.